Oggi parliamo di sicurezza, ma sicurezza dal punto di vista di salvaguardia dei dati personali e non di sicurezza dell’integrità del cellulare. Scopriamo in dettaglio allora, cosa tentano di fare gli Hacker che si dedicano ai cellulari. Il nome tecnico dell’hacking sul dispositivo mobile è “Blue Snarfing“. Questa metodica di hacking è basata sulle possibilità di connettività offerte dai cellulari in modalità Wireless e Bluetooth, con l’unico intento di poter accedere ai dati personali che ogni utente ha memorizzato sul proprio cellulare. A cadere in questa rete, sono molto spesso anche i personaggi famosi che si sono visti sottrarre dati personali che sono stati poi divulgati on line. Tra gli ultimi esempi abbiamo Paris Hilton, Rhianna oppure Vida Guerra. I danni per hacking a questi personaggi dello star system, sono gli stessi in cui cadono quotidianamente gli ignari utenti delle metropoli che utilizzano le reti senza fili. Il compendio tecnico diffuso dall’università del MIT sull’argomento è un documento che supera le duecento pagine, quindi noi ci limiteremo a spiegare non in dettaglio, ma in modo semplice ed intuitivo di cosa si tratta. Questa pratica di “Blue Snarfing”, altro non è che un attacco non facilmente riconoscibile, perchè è una richiesta “invisibile” che permette all’esecutore di entrare in un’area del nostro cellulare che da accesso a dati quali: Rubrica telefonica, Foto, Video, SMS, MMS, registri delle chiamate, traffico dati, Calendario ed Agenda, oltre che al codice IMEI e molto altro.
Gli hackers sono semplicemente dotati di un netbook o di un notebook che abbia una connettività Bluetooth ed un software sviluppato ad hoc per irrompere nelle memorie. Il tool più diffuso tra gli hackers di tutto il monto è “BT Scanner”. Questo è dedicato però ad una serie limitata di esperti, anche perchè funziona solo ed esclusivamente con PC che supportino Linux come sistema operativo. Questo software preleva automaticamente dal cellulare vittima tutte le informazioni che può riportare e le copia su una cartella nel proprio PC sotto forma di file leggibili. Ma come difendersi dal Blue Snarfing?
I sistemi di protezione sono ad esempio i tool di antitroyan disponibili in rete che hanno però dei costi alquanto importanti (solitamente superano i 50 euro) e per chi utilizza un cellulare che ha un valore di mercato di circa 100 euro diventa un costo da mantenere forse eccessivo.
L’hacking del cellulare questo sconosciuto
di 1 Luglio 2009Commenta