Tra il lusco e il brusco, il nostro excursus nei primi 10 anni di BlackBerry è giunta al 2002. In quest’anno i costi di componenti quali i display LCD e le batterie ai polimeri di litio calano drasticamente e le parole d’ordine nel mercato mobile sono “voce” e “Bluetooth”. Tenendo conto del contesto, RIM commercializza dapprima il 5810, niente più che un 957 con jack audio per le cuffie (uscito ad aprile tramite il gestore Rogers AT&T), e poi il primo esponente della serie 6800, il dispositivo della svolta, un vero e proprio telefono cellulare con in più tutti i pregi dei precedenti BlackBerry (presentato al CTIA di ottobre).
Il gingillo portatile di Research In Motion continua ad essere un must dell’ambiente aziendale, ma prodotti ben realizzati come i Palm Handspring Treo 270 e 300 – grazie all’esperienza di comunicazione e connettività a 360° offerta al pubblico e ad un accattivante display a colori – iniziano a conquistare il cuore di sempre più utenti. RIM sa che non può starsene con le mani in mano e prima della fine dell’anno (a cui arriva con ben 5 dispositivi lanciati sul mercato) annuncia due sue nuove creazioni: il 6510 per Nextel ed il 6850 per Verizon, vale a dire il primo BlackBerry CDMA della storia.
Giungiamo al 2003. Anno in cui RIM si accorge dell’esistenza dei consumatori “privati” e decide di rendere più graziosi i suoi dispositivi. Lancia, quindi, sul mercato la nuova serie 6200, che è caratterizzata da una scocca colorata, un notevole quantitativo di RAM e un display più conforme agli standard dei tempi. Qualche mese dopo, debutta la serie 7200, la prima a godere della presenza di un display a colori (anche se dalla risoluzione ridotta) e del supporto alla rete EV-DO (parliamo, in particolare, del modello 7250).
BlackBerry sta finalmente riuscendo a coniugare efficienza e look come tante altre aziende concorrenti. E, quasi come per magia, saltiamo nel 2004, un anno ricco di sorprese e novità (come l’inizio della proliferazione dei siti torrent italiani).
Continua…
[Via | Engadget]