Oggi parliamo di un servizio che sta facendo scalpore in questi giorni e pubblicato sulla rivista Gay.it.
Stiamo parlando di una nuova ondata di applicazioni legate al mondo della diversità sessuale, che stanno diffondendosi sugli smartphone di mezzo mondo. L’applicazione nello specifico che va analizzata prende il nome di Me2. Secondo quanto si legge dall’inchiesta, si tratterebbe di una applicazione che è dedicata principalmente al rimorchio semplice. Nulla a che vedere con il dating on line a scopo matrimonio, che tanti siti web stanno lanciando come client per smartphone, ma semplicemente di una applicazione legata al mondo delle coppie che vogliono incontrarsi, avere un’avventura istantanea e poi…amici come prima.
Nello specifico, quello che coglie l’attenzione del media magazine in oggetto è il fatto di quanto questa applicazione sia legata al mondo degli omosessuali. Le applicazioni chiamate “scova gay”, infatti, stanno diventando sempre più diffuse e gli incontri che si avevano prima nei locali dedicati, adesso passano per lo smartphone. L’input di Me2 (disponibile su piattaforma Apple iPhone e Google Android), diventa quindi: veri omosessuali in mostra e non menzognere fotografie e profili per la vergogna di farsi riconoscere.
Sicuramente anche un segno di protesta nei confronti di chi è omofobo, e quindi anche un modo per far accettare (da un certo punto di vista), l’idea che le coppie di fatto sono sempre più diffuse.
Queste applicazioni che stanno crescendo proprio più, hanno la potenzialità di sfruttare tutte le tecnologie hardware e software di uno smartphone. Infatti, oltre alla possibilità di creare profili e quindi sfruttare tastiera, touch e fotocamera per la foto del profilo, si può anche utilizzare il modulo GPS integrato nello smartphone, che effettuando una scansione perimetrica del territorio, mostra se nelle vicinanze c’è qualcuno con la stessa applicazione aperta che nel suo status indica di avere tendenze omosessuali. Oltre a Me2, un’altra applicazione similare è Grindr.