Chi usa un determinato modello di cellulare, sia esso iPhone, Blackberry o Android, lo fa perchè si trova a suo agio con design, interfaccia grafica o semplicemente per determinate funzioni che l’OS al suo interno gli fornisce ciò che gli altri non fanno. Ma si può realmente parlare di scelta di un telefono (distinto per sistema operativo) per le applicazioni che dispone? Ultimamente si parla molto delle applicazioni scaricabili direttamente dal telefonino ed Apple in tal senso ha tracciato la rotta verso il mondo del software aggiuntivo. Diciamoci la verità, un iPhone appena uscito dalla scatola si presenta piuttosto scarno a livello di programmi, ma l’App Store e le sue centinaia di migliaia di applicazioni raggiungibili in pochi click – e spesso gratuite – garantiscono all’utente un’espandibilità del proprio dispositivo come non si era mai vista. Ora Apple è un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli altri produttori che stanno cercando di spodestarne il trono.
Le applicazioni aggiuntive, quindi, sono un valore aggiunto pari al design o alle capacità hardware di un telefonino, ma se da un lato la mole offerta da Apple può essere un motivo d’acquisto, dall’altro sembra che gli utenti delle varie piattaforme tendano a scegliere gli stessi programmi, quasi a mettere in secondo piano la scelta del software in fase di acquisto di un determinato modello di cellulare.
Mplayit – un’applicazione facebook che tiene traccia delle applicazioni scelte da 42.000 visitatori – ha infatti messo in luce che moltissimi software scelti nelle classifiche sono multi-piattaforma, quindi il successo di una app non è limitato al dispositivo su cui gira, ma è la sua bontà a decretarne la scelta. Quindi pare proprio che non siano le applicazioni a decretare la scelta di un dispositivo rispetto ad un altro, pertanto il successo di un dispositivo va ricercato in altri fattori quali design, marketing e altro.