Oggi parliamo di videogames, una realtà applicativa che sta spopolando sui mobile device dal punto di vista del gradimento degli utenti, infatti sempre più sono le software house che si “convertono” dal mercato delle applicazioni mobili a quello dei videogames mobili. Una di queste è la Gameloft, realtà aziendale francese, leader da tempo nello sviluppo di videogames sia per smartphone che per gli altri dispositivi mobili. Di recente, proprio per affermarsi ancora di più, ha deciso che i suoi prossimi titoli compatibili con i dispositivi equipaggiati con sistema operativo Google Android, andranno direttamente in distribuzione attraverso il nuovo Amazon App Store.
La scelta ovviamente è una conseguenza a cui si ricerca di trovare una soluzione al discorso di pirateria. Secondo la storia, infatti, i videogames che sono finiti direttamente sullo store dell’Android Market (ma anche le applicazioni), sono diventati facile preda dei pirati malintenzionati a mettere sul mercato degli illegali i software gratuitamente.
Dal punto di vista della legalità quindi una convenienza duplice, la prima perché gli sviluppatori così non potranno vedersi clonato il proprio software in maniera poco ortodossa, mentre dal punto di vista degli utenti abbiamo il vantaggio che molto spesso nelle repliche dei software gratuiti sotto forma di roms oppure sotto forma di download attraverso altri siti web, si nascondono dei malware che non sono proprio piacevoli per un cellulare che ad ogni connessione fa spendere fior di soldini.
Proprio per questi motivi, la Gameloft, ha deciso infatti di adottare questa politica di distribuzione che sicuramente a breve verrà seguita a ruota libera da una buona parte delle software house di videogames.
L’unico svantaggio è sulla geolocalizzazione delle referenze di acquisto, perché ad oggi l’Amazon App Store è disponibile solo ed esclusivamente per gli utenti degli Stati Uniti d’America, e quindi, finché lo store non avrà diffusione mondiale si raggiungono pochi utenti rispetto a quelli dello store ufficiale.
