CrowdRoaming è uno dei programmi più chiacchierati di queste ore nel mondo degli smartphone, al punto da rendere necessario condividere quelli che sono i principali dettagli della nuova applicazione Android.
In particolare, la presentazione ufficiale di questo nuovo programma, ci ha permesso di capire quelli che dovrebbero essere i suoi tratti salienti:
“L’app per Android, basata sulla condivisione e sul concetto di “community”, azzera i costi di roaming e risponde alle esigenze dei viaggiatori del nuovo millennio”.
Lecito chiedersi le motivazioni che hanno portato alla sua creazione:
“Oltre che per evitare alti costi di roaming, l’app nasce anche per rispondere a una tendenza generata dall’attuale situazione economica, la cosiddetta “economia della condivisione”. “La condivisione è oggi quello che una volta era il possesso, e la popolarità di servizi come Couchsurfing o Airbnb è ìn continua crescita. Con CrowdRoaming, gli utenti non solo evitano costi molto elevati ma fanno anche un favore ad altre persone”, ha dichiarato Homayun Zahidi, CEO di CrowdRoaming.com. “Con CrowdRoaming volevamo unire la filosofia della condivisione con la nuova tecnologia mobile, e siamo molto orgogliosi del risultato”.
Ancora più interessante, invece, il suo funzionamento:
“CrowdRoaming è la prima app che risolve gli alti costi di roaming utilizzando unicamente un software che trasforma uno smartphone in un hotspot mobile pubblico. “In futuro, la tecnologia consentirà di sviluppare altri servizi P2P per il mondo mobile”, ha spiegato Homayun Zahidi. “Gli smartphone con CrowdRoaming possono comportarsi, per esempio, come hotspot per tablet o PC che abbiano difficoltà di collegamento. Inoltre, questa tecnologia può essere utilizzata per connettersi in tutta sicurezza al router che abbiamo in casa, o per offrire un accesso a Internet facile e sicuro a quanti visitano la nostra città, ad esempio, per un evento”.
Da ricordare che l’applicazione è apparsa all’interno dello store di Google nel corso degli ultimi giorni.