Gli sviluppatori in erba sono sicuramente il pane quotidiano per chi utilizza gli smartphone. Buona parte delle applicazioni gratuite, infatti, ci sono fruibili sui nostri mobile device, proprio grazie a questi nuovi adepti dell’informatica mobile che si cimentano nella creazione di piccoli software utili (o anche per semplice svago), che a volte si tramutano in colossi, altre volte restano fini all’utilità di pochi.
La scrittura di un’applicazione diventa ogni giorno più semplice, soprattutto grazie alla diffusione di strumenti utili e di autocomposizione e compilazione per i beta tester, ma realizzare una buona applicazione, non è solo lavorare di tecnica, bensì, lavorare anche di semplicità e comprensione. Andiamo a vedere con calma, partendo da report sviluppati dagli utenti di Google Android, quali sono i consigli per creare una applicazione (quasi) perfetta per il nostro device.
La base è sicuramente quella della User Interface ed infatti, a quella ci limiteremo in questo post. Obiettivo principale dell’applicazione deve essere, il far capire all’utente se quell’applicazione è giusta per ciò che deve fare e quindi senza la necessità di andare troppo a fondo nell’applicazione, mettere a portata di mano i comandi principali della stessa.
E’ importante poi lavorare sui colori, tenendo presente le angolazioni con cui si tiene in mano lo smartphone e le eventuali esposizioni alla luce che possono non renderlo visibile, di conseguenza attenuare e contrastare i colori nel modo giusto. Importante è anche rendere rapide le app, facendo eseguire i protocolli nel task e non per forza ostentarli visibilmente all’utente per auto pubblicizzarsi. Questo annoia molto l’utente che lascerà dopo pochissimo tempo la vostra applicazione per una che lavora in background. Importante è il landscape, perché l’utente Android ha una brutta esperienza con chi non lo utilizza.
Cercate poi di mettere in collegamento la vostra applicazione con le features di sistema per renderla completa e soprattutto, non limitatevi a produrre applicazioni standard perché sul Market di Android già superiamo le 200.000 applicazioni, quindi sarebbe un insuccesso.
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