Partiamo dall’inizio. Il Parlamento Americano ha dato vita ad una proposta di legge che ha destato tantissimo stupore. Si tratta di SOPA (Stop Online Piracy Act) ed è un provvedimento legislativo che si pone l’obiettivo di proteggere tutti coloro i quali sono proprietari di copyright e che nello specifico potranno agire direttamente bloccando siti web non graditi o illegali. Questa iniziativa ha destato molto scalpore soprattutto perché l’azione dei detentori di copyright potrebbe anche ledere dei semplici competitors impedendogli la propria azione. È proprio per questo che quasi contemporaneamente si è scatenato un movimento anti-SOPA. Moltissime grandi aziende, come Google, Facebook, Go Daddy, Youtube hanno minacciato di sospendere le loro attività per protestare contro la SOPA per difendere i propri diritti d’autore. Primo fra tutti anche Wikipedia che aveva addirittura oscurato alcune sue pagine per coinvolgere gli utenti nell’iniziativa. È proprio per questo che oggi vogliamo parlarvi dell’uscita sull’Android Market di un’applicazione per boicottare la SOPA chiamata BoycottSOPA, che trovate qui.
Nata dall’idea di due studenti universitari, l’applicazione permette agli utenti di compiere una scansione di codici a barre dei prodotti per controllare se l’azienda che ne è produttrice è una sostenitrice del movimento anti-SOPA. In questo modo si cerca di sfavorire tutte quelle aziende che producono prodotti guadagnando alle spalle delle altre che hanno i diritti d’autore sui beni. L’utente potrà consultare l’applicazione, leggere la lista di tutte le aziende che aderiscono all’iniziativa e che continuamente verranno aggiornate. Inoltre, diversi tool aiuteranno l’utente a districarsi tra le aziende favorevoli alla SOPA in modo da poterle distinguere e contrastare.
Chissà se questa applicazione potrà realmente fare qualcosa e mettere fine alla pirateria informatica e finanziaria? Fatevi un’idea più chiara della questione in base alla dichiarazione del portavoce di Wikimedia Italia, Maurizio Codogno:
Naturalmente Wikimedia non è assolutamente contraria a una legge che tuteli i diritti d’autore. Anzi, noi stessi siamo i primi che, nel dubbio, mettiamo in stand by contenuti su cui effettuare le necessarie verifiche. Il problema della legge SOPA è piuttosto l’eccessiva rigidità e la mancanza di tutele per i gestori dei siti. Una conseguenza della legge, ad esempio, sarebbe la necessità di una verifica di tutti i collegamenti esterni di un sito. Immaginate cosa può significare, per una realtà come Wikipedia, l’onere di dover verificare la regolarità di milioni di link. Di contro la nostra soluzione sarebbe una norma più garantista di quella proposta, che sostanzialmente opta per una condanna indiscriminata. Giusto sarebbe essere più attenti e verificare l’effettiva violazione dei diritti caso per caso. Ovviamente questa opzione comporterebbe operazioni minuziose e di conseguenza costose. Dall’altra parte però non è giusto che questi costi ricadano unicamente sui gestori dei siti.