È già disponibile nell’Apple Store per iPhone, iPod Touch e iPad e molto presto lo sarà anche nell’Android Market, Atmosfear è un gioco sorprendente. Il produttore è Applix srl. Le dimensioni del gioco sono intorno ai 76 MB e potrete scaricarlo gratuitamente da questo link. Il protagonista dell’applicazione è un hacker il cui compito sarà quello di avventurarsi nel mondo del business per poter indagare e rubare i segreti aziendali più nascosti.
Dovrete imbattervi contro delle guardie che si occuperanno di sorvegliare gli edifici aziendali e per superare le difficoltà e fuggire sarà necessario superare dei quiz e delle prove di abilità. Le ambientazioni sono tutte in 3D e questo rende la grafica fortemente realistica. Infatti, l’applicazione utilizza una tecnologia chiamata Bubble Viewer, che permette all’utente di fargli vivere un’esperienza coinvolgente e realistica. Lo stesso Steve Jobs la definì una tecnologia “Amazing”. In pratica, lo schermo del vostro tablet sarà trasformato in un telescopio immaginario attraverso il quale sarà possibile osservare un’immagine reale o virtuale a 360°.
Attraverso questa visione “aumentata della realtà” potrete vivere una nuova esperienza di gioco. Vi troverete di fronte ad un menù in pieno stile noir e da musiche ed effetti sonori impressionanti. Atmosfear è costituito da sei livelli e diciotto aree da superare e durante il percorso troverete molti oggetti da raccogliere e da poter usare. Se aveste paura di dimenticare di aver salvato i vostri passi avanti nel gioco, non pensateci perché Atmosfear è costituito anche da un sistema di auto salvataggio e i tempi di caricamento sono molto veloci.
Una curiosità: l’applicazione è risultata finalista ai Mobile App Awards celebratisi nel corso dello SMAU 2011 e gli sviluppatori del gioco, Pierluigi Dalla Rosa e Lorenzo De Marchi, hanno ricevuto una menzione speciale durante la premiazione. Per avere maggiori informazioni riguardo l’applicazione e la tecnologia Bubble Viewer potrete consultare il sito ufficiale di Applix da questo link.