Quasi una applicazione su tre tra quelle disponibili gratuitamente su Google Play sottrae dati potenzialmente sensibili sull’identità e le abitudini degli utenti. A rilanciare l’allarme su un tema già emerso in passato è Alexandru Catalin Cosoi, Chief Security Strategist della nota società di sicurezza BitDefender.
In un articolo pubblicato sull’Huffington Post Cosoi ha riassunto i dati di una ricerca della sua società effettuata su un ampio campione di applicazioni per Android. I risultati come detto sono preoccupanti e mostrano come ben il 32,62% delle applicazioni esaminate inviino a server remoti dati potenzialmente sensibili come numeri di telefono in rubrica, indirizzi email e perfino la posizione dell’utente.
Più nel dettaglio BitDefender ha scoperto che il 12,87% delle app esaminate invia il numero di telefono dell’utente a società terze, mentre il 12,03% comunica ad indirizzi remoti la posizione dell’utente. Ancora più elevata (17,3%) è la percentuale di app che richiede libero accesso alla rubrica, alle cartelle delle foto ed alla cronologia del browser.
Il suggerimento finale per gli utenti Android, secondo Cosoi, è sempre quello di valutare con grande attenzione quali autorizzazioni concedere alle singole app, anche perché spesso alcune informazioni non sono affatto necessarie al funzionamento delle stesse.
[Via | Huffington Post]
[Photo Credits | Android.com]