Google da molti di noi è inteso come il regno del gratuito: il portale, infatti, oltre ad essere il più importante motore di ricerca della rete, offre tantissime soluzioni (dalla videoscrittura alle mappe mondiali sempre aggiornate) completamente gratuite. Anche Android Market, la versione “made in Google” del famoso App Store di Apple, è nato come un negozio con articoli gratuiti. La notizia, che arriva direttamente dalle autorevoli colonne del Wall Street Journal, conferma l’indiscrezione secondo la quale Android Market avrebbe iniziato a presentare anche applicazioni a pagamento all’interno dei propri scaffali virtuali. È dunque arrivato quel giorno? Pare proprio di si, tanto che i rumors ipotizzano l’arrivo delle prime applicazioni a pagamento per Android già dalla settimana prossima.
Il sistema operativo Android, per noi italiani, è davvero una realtà di nicchia: pochissime persone in Italia posseggono un T-Mobile G1 e hanno fatto peripezie sia per averlo che per poterlo utilizzare con le schede sim italiane. Tutto questo ricorda, sebbene in piccolo, ciò che avvenne dopo il lancio di iPhone di Apple.
Proprio per questo motivo la realtà dell’Android Market è ancor meno conosciuta: non per questo la notizia è priva di interesse per tutti noi, soprattutto dopo le indiscrezioni che propongono lo sbarco ufficiale del G1 anche in tutto il Vecchio Continente.
È previsto un importante aggiornamento per il sistema operativo Android che è schedulato intorno al 15 Febbraio: è proprio la nuova versione, Android RC33, ad essere indicata come il vettore della distribuzione di applicazioni a pagamento tramite Android Market. Non bisogna inoltre dimenticarsi che la settimana prossima, a Barcellona, si svolgerà il Mobile World Congress (MWC): quale migliore occasione per presentare alla stampa e al mondo una così importante novità?
L’approdo delle App a pagamento in Android Market è davvero una svolta epocale per tutto il mondo Android: si rilancia così l’interesse dei grandi nomi a sviluppare applicativi anche per il telefono di Google. Putroppo è solo il business economico a permettere la realizzazione di grandi progetti.