Quando pensiamo allo scorso anno e alla crisi economico-finanziaria che ha colpito quasi tutti i settori del commercio non possiamo non pensare al crollo di grandi colossi operanti nel mercato della telefonia mobile, come ad esempio la statunitense Motorola. Un gruppo che ha dovuto fare i conti con una politica forse non conforme con i cambiamenti in atto, che non ha saputo cogliere l’occasione di compiere un effettivo rinnovamento, sia in termini di organizzazione interna che di prodotti. Non che questi due aspetti non siano stati affrontati dall’azienda di Schaumburg, anzi: la divisione in due diverse sezioni, dedicando una di esse solo alla tecnologia mobile, ne è una prova tangibile.
La nascita di nuovi terminali e di nuove serie (pensiamo, ad esempio, ai nuovissimi MOTOROKR), inoltre, hanno certamente cambiato il volto di una Motorola in piedi da tanto, troppo tempo grazie ad un unica gamma, la RAZR, ripresentata e riproposta in qualsiasi salsa possibile. Dopo un 2008 da dimenticare, l’azienda guarda al nuovo anno già con l’acqua alla gola e la notizia battuta dall’agenzia Reuters un paio di giorni fa’ non lascia spazio a fantasie: Motorola si prepara a tagliare ben 6 mila posti di lavoro.
Un numero enorme che, se tradotto in percentuale, sta a significare il 6% della forza lavoro totale del gruppo. La mossa del colosso è l’ennesimo tentativo per cercare di ridurre le dimensioni e, quindi, i costi, cercando di risparmiare il più possibile per evitare un tracollo che potrebbe essere davvero serio per l’azienda. L’annuncio dei tagli arriva dopo che Motorola ha deciso di abbandonare il sistema Windows Mobile per i prodotti futuri, puntando su piattaforme alternative come, ad esempio, Android.
Riuscirà, in questo modo, a trovare nuovamente un equilibrio che possa garantire una stabilità duratura? È difficile dirlo e ad aggravare la situazione c’è la recessione galoppante e i mercati mondiali sempre più imprevedibili. Solo il tempo potrà, quindi, dirci se Motorola tornerà ad essere competitiva e stabile nel settore.