Già altre volte abbiamo voluto dedicare alcuni articoli al problema dei cellulari usati e alle iniziative volte al recupero e al riciclo dei vecchi devices, evitando in questo modo di incidere maggiormente sull’inquinamento del pianeta, già alle prese con una crisi climatica senza precedenti. Sono tantissime, inoltre, le persone che abbandonano i vecchi terminali seppur siano perfettamente funzionanti. Il motivo? Il desiderio di avere un telefonino più trendy, più accessoriato, più in linea con le proprie esigenze, sia lavorative che di fruizione prettamente ludica, dotati di particolari lettori multimediali, fotocamere ad alta risoluzione, piattaforme da gioco integrate, ecc…
Insomma, i cellulari usati, funzionanti e non, si accumulano nelle nostre case o, nel peggiore dei casi, nelle discariche, rilasciando sostanze altamente nocive e rendendo più difficoltoso lo smaltimento. Proprio per questi motivi la casa produttrice leader del mercato, ovvero la finlandese Nokia, rilancia la campagna di sensibilizzazione per il riciclo dei terminali: solo una minima percentuale di individui sa che nei cellulari non è presente soltanto plastica, piombo o rame, ma anche materiali di più alto valore intrinseco, come ad esempio l’oro.
E molti dei vecchi terminali, inoltre, possono essere riutilizzati nel processo di produzione per la realizzazione di nuovi devices. Il gruppo nord europeo ha aperto per tali scopi ben 5 mila punti di raccolta sparsi in varie parti del pianeta, in cui sarà possibile portare tutti i vecchi telefonini. Gli speciali chioschi verranno lanciati anche in Asia e in Africa.
Nokia si è impegnata anche in progetti che puntano al rimboschimento dei territori: già da qualche mese l’azienda ha fatto sapere che, per ogni terminale recuperato in Indonesia, pianterà un albero nel noto Sebangau National Park. Un impegno concreto, che speriamo possa essere seguito da altri grandi aziende, in modo tale da contribuire alla salute della Terra, di certo non in piena salute.