In un articolo di qualche giorno fa’ abbiamo parlato di come le grandi case produttrici stiano cercando un modo efficace per poter finalmente ovviare al problema dell’alimentazione degli smartphones moderni, in maniera tale da garantire un’autonomia soddisfacente anche con un utilizzo più variegato e prolungato nel tempo, riuscendo cosi a supportare tutti gli aspetti presenti nel device (fotocamera, giochi, player multimediali, ecc…) che hanno bisogno di notevole energia per poter funzionare. Le celle ricaricabili con l’etanolo potrebbero essere la soluzione? Le batterie ad idrogeno sono il futuro della telefonia mobile? In attesa di avere delle risposte a queste interessanti domande la vita continua inesorabile e le richieste dell’utenza si fanno sempre più esigenti e necessarie. Come, ad esempio, trovare il modo di non dover rinunciare al telefonino proprio nei momenti più critici a causa della batteria scarica.
È possibile, quindi, poter dare al terminale una sorta di “alimentazione d’emergenza”? La risposta questa volta c’è e prende il nome di JuiceBar. Di cosa si tratta e come funziona? Come si può vedere dall’immagine, JuiceBar è una piccola “scatola”, molto sottile, che consente di ricaricare il terminale in mobilità.
Una sorta di alimentatore portatile che garantisce al telefonino ormai scarico un’ulteriore autonomia di quasi 500 minuti in stand by e di un’ora in conversazione. JuiceBar è compatibile con tantissimi modelli grazie alla presenza di diversi adattatori con cui collegare i propri terminali (è presente anche un adattore per il collegamento tramite porta miniUSB).
Il prodotto, come si può facilmente immaginare è di tipo “usa e getta” e ha un costo veramente basso: meno di 5 euro. Insomma, un vero è proprio alimentatore di salvataggio, molto utile sia per esigenze di lavoro che per chi non ha la possibilità di ricaricare il dispositivo mobile anche per lunghi periodi e ha bisogno di tenere il telefonino acceso.