L’iPhone, negli ultimi mesi, ha raggiunto dati di vendita oltre le aspettative in molti paesi mondiali e negli States la quota di mercato è cresciuta di circa il 17 %, portando il melafonino al secondo posto dei terminali più venduti (superato soltanto, quasi a sorpresa, dalle vendite del buon “vecchio” Motorola Razr V3).
Una delle maggiori critiche rivolte contro il melafonino, però, riguarda la sua natura rivolta più verso il consumer e, quindi, non adatta ad un’utenza business e manageriale. Una veste che Apple cerca in tutti modi di togliersi di dosso, cercando di convincere anche il target aziendale a dotarsi di iPhone per un utilizzo professionale.
Peccato, però, che il melafonino pecchi di mancanze abbastanza serie e certamente non conformi ad un terminale aziendale, che avrebbe bisogno di maggiore sicurezza rispetto ai “normali” telefonini. Una delle ultime anomalie del touchscreen device della casa di Cupertino è legata all’utilizzo del terminale in modalità emergenza e agli sms, due aspetti apparentemente indipendenti l’uno dall’altro e che, invece, si trovano in rapporto conseguente.
Il programmatore Karl Kraft, infatti, ha scoperto che impostando il melafonino in tale modalità gli sms vengono visualizzati nello schermo senza l’avviso consueto di “New Message”, dando la possibilità a tutti coloro che si trovano vicino all’iPhone di leggere il messaggio appena arrivato senza nessun problema. Un altro bug del dispositivo è quello legato all’applicazione Mail, che scarica i messaggi di posta in formato HTML comprese le immagini senza dare la possibilità all’utente di poterle bloccare: un vero e proprio rischio sicurezza, con un sonoro “Thanks!!” da parte di spammer ed esperti di phishing.
Inoltre, sia il client mail che il noto browser Safari nella sua versione per iPhone non hanno la possibilità di mostrare per intero le URL degli indirizzi, per un ovvio problema di spazio: pensate ora ai fantasiosi indirizzi Web che ci arrivano tramite posta che ci avvertono di un problema alla carta di credito, al conto BancoPosta o al nostro profilo Ebay, con link diretto al login, palesemente falsi se si fa ben attenzione alla sintassi. Una visualizzazione parziale degli indirizzi potrebbe essere un vantaggio per i cybercriminali di questo tipo. L’iPhone è pronto, quindi, per la clientela business? Forse è ancora presto.