L’operatore americano AT&T ha ufficialmente attivato la propria rete di quarta generazione su tecnologia LTE (Long Term Evolution) in cinque città degli Stati Uniti: Atlanta, Chicago, Dallas, Houston, e San Antonio. Questa copertura iniziale offre i servizi LTE ad un pubblico potenziale di alcuni milioni di clienti e verrà progressivamente ampliata verso altre aree densamente popolate del paese. AT&T prevede di estendere il servizio in altre 10 aree entro la fine dell’anno raggiungendo un pubblico potenziale di 70 milioni di persone.
L’offerta commerciale di AT&T per la rete LTE è direttamente attivabile sui dispositivi predisposti per la connessione a reti 4G oppure tramite l’acquisto di appositi modem USB. Tra i dispositivi compatibili si segnala il tablet HTC Jetstream basato sul sistema operativo Android Honeycomb che è in vendita negli USA a 699,99 dollari. Per i tablet AT&T propone vari piani tariffari che partono da 35 dollari al mese per 3 GB di dati. Una offerta integrata che permette la connessione sia da rete LTE che tramite hotspots prevede invece un costo di 50 dollari al mese per 5 GB di dati.
Secondo quanto riporta PC Magazine, AT&T ha già presentato piani per l’offerta LTE dedicati all’iPad di Apple. L’attuale modello in commercio tuttavia non supporta questo genere di reti per cui l’iniziativa dell’operatore ha alimentato le speculazioni sulla prossima generazione del tablet della “mela” e sui tempi del suo lancio sul mercato. In ogni caso i piani tariffari destinati all’iPad prevedono attualmente un costo mensile di 14 dollari per 250 MB di dati o di 20 dollari per 2 GB di dati.
Tra gli smartphone uno dei primi modelli compatibili con la rete LTE sarà l’HTC Holiday, dispositivo che impiega uno schermo da 960 x 540 pixel abbinato ad un processore dual core Snapdragon da 1,2Ghz e gestito dal sistema operativo Android 2.3.4. La svolta verso le reti di quarta generazione negli USA è guidata anche da Verizon, principale concorrente di AT&T, che ha lanciato i propri servizi LTE nel dicembre del 2010.
[via | PC Magazine]
[Photo Credits | Brownings @ Wikipedia]
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