Lo smartphone ha rivoluzionato sotto più punti di vista il modo di vivere. Sicuramente, come scrive il grande Luciano De Crescenzo, anche ai tempi di Gesù, nell’anno zero, se ci fosse stato lo smartphone sarebbe stato tutto più facile, con meno problemi e forse pure con qualche lapidazione in meno.
Ma superato lo step che vede la rivoluzione del mondo avutasi grazie allo smartphone, andiamo ad analizzare un campo specifico che è mutato ed è in continua progressione, anche grazie all’utilizzo del caro e buon telefonino. Quello di cui parliamo oggi è l’avvento del così detto citizen journalism, ovvero, la realizzazione di piccoli servizi giornalistici, fatti da amatoriali reporter che altro non sono che gli stessi cittadini. Lo smartphone e le fotocamere integrate, hanno aiutato tantissimo l’evoluzione di questo settore ed i produttori di smartphone, insieme alle software house, stanno cercando di dare sempre più importanza al settore, lavorando sulle applicazioni.
Prima tra tutte (come sempre), la Apple, che ha deciso che per i suoi iPhone, ci saranno due modalità nuove, ovvero quella Report e quella Interview. A questo proposito, ci sono già giornali come l’International Journalists Network che hanno messo in pubblicazione le istruzioni su come tagliare le foto con l’iPhone prima di inviarle in redazione, oppure come unire più file con VeriCorder. Interessantissimo l’utilizzo delle trasmissioni dal vivo in streaming con l’applicazione UStream, sfruttabile principalmente se abbiamo a disposizione una connessione Wi-Fi perché molto più fluida rispetto ad una trasmissione con il 3G.
Una serie di applicazioni invece sono quelle che già danno la possibilità a tanti citizen journalism in erba di condividere le notizie con i propri contatti e con il mondo intero. Di sicuro, al primo posto troviamo una serie di applicazioni (ufficiali e non) per i social network, subito dopo andiamo con delle applicazioni specifiche che permettono la condivisione sui feed aggregator.