Come qualsiasi tecnologia di questo mondo, anche il VoIP presenta delle falle di sicurezza, spesso sfruttate dagli hacker per fini che vanno dalle telefonate fatte in maniera abusiva alle intercettazioni non autorizzate delle conversazioni. Va al contempo sottolineato come, soprattutto in paesi come gli Stati Uniti d’America, la giustizia si sia attrezzata anche contro questi particolari casi, arrivando talvolta ad esagerare per quanto concerne le pene inflitte.
Basti pensare alla recente storia di Christopher Fowler, diciannovenne studente di un college della Georgia, che rischia ben cinque anni di carcere per aver hackerato un sistema VoIP. Un’azione che, complice il mito generato da numerose pellicole cinematografiche, a molti potrebbe sembrare banale o, per certi versi, eroica, ma che nella realtà rappresenta una (potenzialmente) gravissima violazione della privacy.
Le imputazioni non finiscono qui, infatti il giovane statunitense è accusato anche di aver utilizzato in maniera abusiva i dati di un suo professore per cambiare alcuni voti nel sistema informatico del college. Un reato molto serio quello della violazione di sistemi informatici, punibile con il carcere fino a 15 anni ed una salatissima multa di 50.000 dollari.
Tralasciando il caso specifico, giusta o meno la probabile condanna sia, non possiamo che sottolineare quanto la correzione delle falle di sicurezza, in una tecnologia giovane come il VoIP, sia uno dei punti contro i quali le ormai numerose aziende operatrici nel settore dovrebbero concentrare la loro massima attenzione.
Ovviamente, lungi da noi creare inutili allarmismi in un ambito che tanto amiamo, come quello del VoIP (probabilmente già più sicuro di quanto non sia quello telefonico tradizionale, spesso oggetto di malefatte di varia natura), ma è proprio adesso, momento nel quale la tecnologia per effettuare le telefonate tramite internet non ha raggiunto il suo massimo livello di diffusione, che si deve agire in maniera tempestiva alla scoperta di pericolose falle di sicurezza. Se poi gli hacker verranno tutti condannati o – perché no – assoldati dalle società del settore per mettere a posto la sicurezza di tutto il sistema, lo scopriremo solo vivendo.
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