Può un giornale volere assomigliare ad un colosso della tecnologia? Se si tratta del New York Times, da un certo punto di vista si. L’ispirazione alla Apple di Cupertino, non è infatti nascosta, anzi è più che visibile. Il noto quotidiano americano ha comunicato che entro l’anno aprirà al pubblico la sua nuova piattaforma gratuita (?) per poter progettare dei software o delle applicazioni dedicate al mondo dell’editoria, tutte dedicate esclusivamente al mondo degli iPad e degli iPhone ed iPod Touch.
L’App Store del New York Times so chiamerà Press Engine e tutto sarà gestito direttamente all’interno della redazione Newyorkese, permettendo un rapido passaggio delle notizie dalla carta stampata all’accesso rapido on line basato principalmente sulle funzionalità degli schermi touch screen dei tablet e degli smartphone. Il giornale ha fatto questa scelta dopo valide discussioni tra il Direttore Bill Keller ed il settore di sviluppo tecnologico e di design della testata.
La costruzione dell’App Store, non lavorerà solo sul business del New York Times, bensì anche gli editori che pubblicheranno sullo store avranno diritto ad un incasso derivante dalla pubblicità e dalla distribuzione delle copie digitali. L’onere per loro sarà quello di pagare una fee d’ingresso, oltre che una quota mensile. A differenza, la Apple invece, è noto che trattiene un 30% del totale lasciando il 70% agli sviluppatori.
Molte sono già le testate interessate a sbarcare sui cellulari e che quindi hanno cercato di farsi avanti con il NYT. Prima tra tutte è il Daily Telegraph, che ha già fatto un’offerta economica insieme a tre giornali ch appartengono al gruppo di A. H. Belo e sono il “Dallas Morning News”, il “Providence Journal” ed il “Press-Enterprise”.
Ma da dove viene questa idea? A detta dei rumors, sicuramente le 250.000 copie del Financial Times vendute negli Stati Uniti dall’edicola digitale dell’iPad hanno fatto scuola.
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