Mi ricordo ancora quando per la prima volta vidi questo terminale progettato da Google e realizzato da HTC e rimasi subito molto colpito dalle potenzialità di questo smartphone che reputavo essere all’altezza, se non anche superiore, ad iPhone. Le aspettative sul Nexus One erano altissime e fin dalla sua prima apparizione veniva definito come il dispositivo più evoluto che ci fosse in commercio.
Grazie alle sue caratteristiche hardware evolute ed al sistema operativo Android che permetteva libero sfogo alla fantasia si prevedevano vendite da record per questo Googlefonino, ma così non è stato. Il Nexus One ha ufficialmente fallito e questo è certificato dalla cessazione della produzione di questo dispositivo che non è nemmeno più disponibile per la vendita.
Infatti le fabbriche che erano adibite all’assemblaggio di questo Nexus One non saranno più operative sotto questo punto di vista e di conseguenza nemmeno i punti vendita ne saranno più riforniti. Chiunque vorrà comprare ancora questo dispositivo potrà farlo attraverso quegli operatori che ne detengono l’esclusiva e che hanno ancora qualche scorta rimasta invenduta nei loro magazzini. Per tutti coloro hanno già acquistato questo device l’assistenza sarà ancora garantita, anche se non si sa esattamente fino a quando sarà così.
Ora quello che io mi domando è come sia possibile che un terminale così evoluto abbia avuto un successo così scarno? Sicuramente la colpa è da attribuire a Google e al suo modo di organizzare e gestire la campagna di vendita di questo Nexus One. Fin da subito infatti ci sono stati problemi con le vendite che risultavano essere nettamente più basse di quelle che ci si aspettavano. Inoltre fino a poche settimane fa qui in Europa era impossibile acquistare questo dispositivo che era stato messo in vendita solamente in USA. Solo grazie all’aiuto di Vodafone si è riusciti a portare il Nexus One anche sugli scaffali dei negozi europei ma ormai forse era troppo tardi.
Questo fallimento di Google ci deve far riflettere molto su quanto le varie strategie di marketing siano importanti almeno nello stesso modo in cui lo sono le caratteristiche tecniche e le performance del dispositivo. E qui Apple insegna.
drcopodj 24 Luglio 2010 il 08:59
non sono d’accordo su praticamente nulla…
partiamo dagli assunti
1) google non vende telefonini
2) in america i telefoni vengono venduti tramite i carrier
3) google non vende hardware e non può dare supporto nel senso classico produttore-consumatore
4) google realizza servizi
5) tali servizi sono multipiattaforma, e più si diffondono più google guadagna
6) android supporta tante configurazioni hardware
7) ripetere finché la questione non si fosse stabilizzata
Quando Google ha deciso di immettere sul mercato un device come il Nexus One, lo ha fatto con determinati scopi. Tra i quali CERTAMENTE non c’era in alcun modo quello di ottenere un boom di vendite (vedi assunto 1).
Google ha tentato una strada innovativa per dare la possibilità a chiunque fosse interessato (soprattutto i programmatori), INDIPENDENTEMENTE dal carrier telefonico, di avere IL device per lo sviluppo di applicazioni per il mondo android (vedi assunto 2).
Ci sono stati problemi (come per tutti i dispositivi) inizialmente. Problemi software e hardware, e Google ha cercato di fare quello che poteva. Essendo una azienda che “vive” sul web ha creato prima forum di supporto, poi ha capito che (vedi assunto 3) non era la strada giusta, e ha cercato di fare qualcosa con un numero di assistenza dedicata, cercando aiuto in Htc e T-Mobile (operatore cmq scelto, o forse ci si è ritrovato?, come partner in questa avventura).
Google è andata avanti nello sviluppo della sua piattaforma e dei servizi esclusivi che offre (vedi assunto 4). Ma tali prodotti per la natura stessa di google, sono mutlipiattaforma, sono stati distribuiti anche su altri sistemi operativi, proprio perché google vive su questo (vedi assunto 5).
A google serviva hardware in grado di far girare ottimamente il pesante ecosistema di android (che non è leggerissimo). E vista la grande duttilità del sistema stesso (vedi assunto 6), di supportare tantissime configurazioni differenti hardware, quello che serviva era un salto “generazionale” di hardware (i device usciti fino a gennaio era un pò una ciofeca, almeno dal punto di vista cpu-ram-gpu). E il nexus è servito proprio a questo: dare una spinta alle case produttrici. E sono arrivati i vari htc (incredible, evo), motorola (droid x), samsung (che ha fatto il pieno con la serie S), e chi più ne ha ne metta.
Tutto questo per dire cosa? Che a mio avviso, google come sempre c’ha messo lo zampino ed è riuscita in pieno in quello che si è proposta: avere hardware potente a supporto del suo OS, che creasse interesse nella massa per la diffusione sempre più totale dei suoi servizi. Era previsto un eventuale nexus two per incarare la dose (vedi assunto 7), ma non è stato necessario, perché i produttori si sono accorti delle potenzialità dell’OS, dei guadagni, e hanno fornito all’ecosistema android ciò che google desiderava.
Il nexus one? E’ riuscito in pieno in quello per cui è stato progettato. Ed è uscito di scena giusto in tempo con l’arrivo degli altri device più perfomanti.
L’unica cosa su cui serve ora lavorare per google è la certezza di aggiornamenti per tutti (cosa che con l’hardware arrivato si può fare), e sulla quale stanno già lavorando (gingerbread).
Alessandro Moretti 24 Luglio 2010 il 09:19
Non sono d’accordo neanche io con te. Per me Google ha creato il Nexus One per fare concorrenza ad Apple ed al suo iPhone. Non credo che abbia coinvolto HTC solamente per dare maggiore visibilità ad Andorid. Almeno questo è come la penso io.
iFart 25 Luglio 2010 il 13:20
Sbagliatissimo. Google ha vinto su tutto.
Intanto ha fatto ottimi incassi senza un minimo di campagna pubblicitaria, ha alzato il livelli hardware dei terminali andoid, e cio ha aumentato anche la qualita delle applicazioni. Ora android vale poco meno di iOS, ma se si continua cosi, la mela marcia avrà un casino…. di casini!