Mentre il mondo ancora si chiede se il cellulare fa realmente male c’è chi, come il primo cittadino di San Francisco, ha pensato di portarsi avanti con il lavoro ed ha emesso un provvedimento che ricorda molto da vicino il cambio dei pacchetti delle nostre sigarette in cui fa bella mostra di se un messaggio che avvisa dei danni del fumo. Il provvedimento in questione, non avendo basi certe sui danni che provoca il telefonino, prevede che i negozianti espongano, vicino al prezzo di vendita, anche il numero SAR (Specific Absorption Rate), cioè il tasso di assorbimento specifico.
Con questa azione, Gavin Newsom, il sindaco di San Francisco, ha intenzione di rendere i cittadini più consapevoli sugli eventuali danni che i cellulari possano causare e così facendo costringerà in modo indiretto ad una guerra tra produttori a chi creerà, nel dubbio, il dispositivo con meno radiazioni. Questa sua azione ha trovato ostacolo da parte dell’industria dei telefonini, ma dalla sua Gavin ha sicuramente l’appoggio dei cittadini (quindi potenziali clienti delle major): con 1,3 milioni di “seguaci” su Twitter è considerato uno dei politici più amati ed apprezzati nella storia degli Stati Uniti grazie alle sue numerose iniziative.
Newson ci tiene a dire che la sua non è una lotta ai telefonini (lui stesso è una persona molto “tecnologia“) ma un semplice informare, un riconoscimento del diritto del cittadino a sapere, per poi decidere di conseguenza. Tale provvedimento è pertanto simile all’obbligo per i ristoratori e negozianti di pubblicare la quantità di grassi e zuccheri contenuti nelle bevande gassate: “Sono entrambe leggi preventive – dice Newsom – e anche se per il momento nessuno ha ancora dimostrato l’entità ipotetica del danno delle radiazioni, soprattutto a lungo termine, è giusto che, nel dubbio, le persone siano informate“.
Stando a John Walls – portavoce della Wireless Association – questa imposizione ai rivenditori di esporre il SAR rischia di creare confusione ed inutile allarmismo, dato che ancora nessuna ricerca ha dimostrato, con dati alla mano, che i cellulari creino reali danni alla salute.
Per come la vediamo noi, un’informazione più completa e trasparente possibile non può che essere apprezzata da chiunque, se poi un individuo vuole farne tesoro e regolare i propri acquisti di conseguenza ci troveremo davanti un futuro in cui i produttori di telefonini esalteranno i loro nuovi nati anche con qualche dato di “bassa radiazione” alla mano, e non si limiteranno più ad enfatizzare solo i Megahertz e i Megapixel.