Tempo fa vi abbiamo parlato di come il cellulare abbia cambiato radicalmente molte azioni di uso comune, cambiando il modo di vivere di tutti noi. Sembra un luogo comune ma non lo è: un tempo si arrivava puntuali agli appuntamenti, oggi basta una chiamata all’ultimo momento o un sms per avvisare il malcapitato in attesa di un nostro ritardo. Non negatelo, chi di noi non l’ha mai fatto almeno una volta? E chi non ha mai aspettato tempo immemore fuori ad una cabina telefonica il proprio turno? Quei giorni non torneranno più, dato che l’Authority ha sancito la fine di un’epoca: verranno smantellate tutte le cabine telefoniche del nostro paese.
Prima i gettoni, poi le monete, infine le schede… ora niente di tutto questo. In Italia sono rimaste 150 mila cabine telefoniche che verranno smantellate al colpo di 30 mila all’anno, 82 al giorno. Le uniche, giustamente, a rimanere presenti saranno quelle negli ospedali, caserme, scuole e in tutti quei luoghi definiti “sensibili”.
La procedura scelta per la rimozione prevede l’affissione di un cartello che avviserà il pubblico che entro 60 giorni da quel momento la cabina verrà rimossa. Qualora si voglia bloccare lo smantellamento si potrà far ricorso all’Agcom. E se per qualcuno segnerà l’addio definitivo a ricordi di gioventù o di situazioni di particolare emergenza, dall’altro lato i telefonini hanno segnato, oggi ancora di più, un’evoluzione tale da rendere le cabine quasi inutili. Le ultime ricerche segnano una media di 3 chiamate giornaliere per ciascuna cabina, un numero infinitamente piccolo se paragonato a “soli” dieci anni fa.
Ora avremo un senso di malinconia, una sensazione agrodolce del tempo che passa, che si evolve e ci rendiamo conto di come un gesto tanto comune fino a poco tempo fa diventerà un racconto in più per i nostri nipoti che faticheranno ad immaginare quell’epoca in cui le persone dovevano entrare in una cabina per fare una telefonata.