Come affrontare la crisi della banda?

di Redazione Commenta

Il mobile, molti dicono, esiste da più di 20 anni e chiamarlo “nuovo mercato” per molti è errato. Se parlando di mobile ci si riferisce al web, però, allora le cose cambiano e come potete vedere stiamo parlando di qualcosa che ancora non ha fatto in tempo a nascere che già fa storia.

iPhone è ritenuto da molti il primo vero smartphone in grado di navigare, senza limiti, sul web. In effetti le statistiche gli danno ragione dal momento che con la diffusione di iPhone è cresciuto l’utilizzo delle reti mobile per il traffico dati. E’ cresciuto un po troppo a quanto pare.

Negli Stati Uniti la crisi è già più che evidente. I clienti AT&T lanciano imprecazioni ogni volta che tentano di vedere un video da YouTube sui propri smartphone, mentre la Verizon investe su nuove tecnologie cercando di sganciarsi dal collo di bottiglia delle reti 3G ed EDGE.

Queta crisi non ci metterà molto a raggiungere l’Europa e da lì il mondo intero. Ogni giorno sempre più utenti si collegano alle reti mobile e per ogni utente collegato la velocità di navigazione diminuisce di un granellino. Il problema purtroppo non deriva dal sovraffollamento generale della rete, che comunque costituisce un ostacolo significativo, ma dalle tecnologie di trasmissione wireless che presentano limiti eccessivi a qualunque ottimizzazione.

Negli Stati Uniti alcune compagnie telefoniche stanno ovviando al problema fittando le infrastrutture a fibre ottiche dai distributori di TV via cavo. In questo modo riescono a diminuire il disagio degli utenti aumentando la velocità di trasmissione dalla centralina ai server.

Il problema in realtà persiste e questa è quella che in falegnameria viene definita “zeppa”. Gli utenti mobile continuano a crescere con la stessa velocità di prima e le soluzioni temporanea sono sostanzialmente inutili. Quello che serve è dedicare sempre più etere alle comunicazioni mobile e per fare questo bisogna andare a limitare i mezzi di comunicazione più vecchi.

Siamo in quello che si chiama un ingorgo tecnologico. Nell’ultimo secolo le nostre necessità sono state guidate dalla ricerca tecnologica. Nuove possibilità hanno creato nuove necessità e noi le abbiamo accolte a piene mani. Adesso, però, i desideri dei consumatori vanno più veloci della ricerca e a questa “fame di banda” bisognerà dare una risposta o il sogno della rete che supera governi ostili, infrastrutture scadenti e freni culturali potrebbe subire il primo colpo da duna domanda che abbiamo perso l’abitudine di farci: esiste la tecnologia per fare questo?

Via | Bloomberg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>