Non stiamo parlando di un nuovo sistema di auto-parking in cui il nostro cellulare prende il controllo del volante per evitarci manovre complicate, ma di una ricerca di un team di ingegneri americani che con un complesso sistema potrebbe farci trovare parcheggio molto facilmente.
Marco Gruteser, uno dei capi del progetto si esprime così: “Lo scopo principale delle mie analisi è di esplorare i sistemi wireless di tipo pervasivo, con una particolare focalizzazione sulla localizzazione, la misurazione e la geoprivacy. Saranno queste, infatti, i temi caldi su cui s’indirizzerà la ricerca futura a fronte dell’evoluzione dei sistemi di comunicazione tra i vari veicoli e le applicazioni legate alla mobilità e al trasporto. A questo proposito stiamo sviluppando una serie di protocolli che estendono le informazioni disponibili legate alla localizzazione e normalmente estratte dai sistemi Gps per potenziare una tipo di comunicazione avanzata e proattiva integrata a un’infrastruttura basata su Internet che farà parte di un mobile network di alto livello”.
Dietro queste frasi altisonanti – e diciamocelo, poco chiare – si cela un sistema che prevede l’utilizzo del GPS e di sensori su mezzi in movimento per segnalare al nostro cellulare (tramite internet) la presenza di parcheggi liberi nelle vicinanze. I ricercatori hanno ben pensato di piazzare i sensori su 536 taxi di New York, che coprono capillarmente la città in continuazione. Una volta raccolti i dati, hanno sviluppato un algoritmo che sfrutta le distanze ultrasoniche per individuare spazi utili per il parcheggio. Sfruttando i dati raccolti dai sonar in movimento, è stato così possibile ottenere una mappa in tempo reale dei parcheggi liberi in tutta città.
Probabilmente un sistema del genere difficilmente verrà utilizzato al di fuori delle metropoli, data l’impossibilità di utilizzare un gran numero di mezzi pubblici per la raccolta dei dati, ma è anche vero che nelle piccole città i problemi di parcheggio sono piuttosto rari.
